lunedì 6 febbraio 2012

Affrancature Meccaniche e Specimen . differenze

Differenza Tra Specimen e Affrancature Meccaniche

Da più parti ci è stata chiesta una chiara spiegazione sulla differenza fra SPECIMEN e AFFRANCATURE MECCANICHE vere e proprie.

La differenza è semplicissima e sostanziale.

Le affrancature meccaniche sono un documento postale, ottenuto con macchine che registrano l’importo di ciascuna affrancatura, che viene corrisposto alle Poste. I documenti così affrancati viaggiano regolarmente nel circuito postale mondiale.

(esempio di Affrancatura Meccanica vera e propria, con valore postale)

Sono impronte, generalmente rosse, che servono ad affrancare una lettera, sostituendo il francobollo. Sono pertanto documenti postali genuini ed autentici. Il loro collezionismo fa parte della filatelia e viene chiamato MECCANOFILIA.

Gli elementi principali di una affrancatura meccanica sono:

  1. il punzone di stato: è quel rettangolo, che si trova invariabilmente a destra in tutte le impronte di tutti i Paesi del mondo, nel quale è indicato il nome del Paese ed il valore di affrancatura;
  2. il datario, che contiene l'indicazione della località dalla quale ha origine la corrispondenza e la data;
  3. (eventuale) una dicitura e/o un disegno: spesso si tratta del nome e del marchio della ditta, o dell'ente che possiede la macchina affrancatrice.



Gli specimen sono documenti ricordo, ottenuti con macchine disattivate dal servizio postale, che servono a ricordare fatti, date, personaggi o celebrazioni, con impronte del tutto simili a quelle postali, ma che con la dizione “specimen” (nel punzone di stato al posto del nome proprio dello stato o delle poste di quello stato) precisano che non hanno valore di affrancatura.

(esempio di Affrancatura Meccanica "specimen")


In passato l’indicazione “specimen” veniva usata, soprattutto all’estero, per contraddistinguere le impronte di prova, che venivano effettuate dai costruttori delle macchine affrancatrici prima del collaudo e della consegna all’utente. Si usavano anche le dizioni “Fac-Simile” e “Prova”; per le macchine presentate a Fiere ed Esposizioni, anche la dizione “Dimostrazione”.

Salvo i casi in cui lo specimen ha preceduto un’analoga impronta poi diventata “postale”, si tratta, come detto sopra, di documenti ricordo, perfettamente collezionabili in maniera amatoriale (lo dimostra il successo degli specimen dell’AICAM e del CIFR), ma non sono accettati nelle collezioni presentate a concorso e valutate secondo i Regolamenti delle FIP.


Resta da aggiungere che si possono trovare, e si trovano, impronte che non hanno indicazioni di “specimen” o quant’altro, hanno il valore a zero e sono fatte quasi sempre su normalissimi cartoncini bianchi del formato di circa 10 x 15 cm. Nel punzone vi è l'indicazione Poste Italiane. Quindi? Queste sono “impronte di collaudo” o “prove di collaudo” che la stessa casa costruttrice esegue subito prima di della consegna al cliente. Sempre (o quasi) la data nel datario corrisponde al primo giorno d’uso (ufficiale) della macchina. Impronte analoghe si possono trovare perché effettuate dopo un intervento di riparazione o manutenzione (e allora la data è chiaramente seguente). Si possono usare in collezione? Le prime (collaudo) si possono inserire ma con molta cautela; cioè occorrerebbe inserire una spiegazione per poter dimostrare che quella è una impronta poi messa effettivamente in uso (per i francobolli è più facile: esistono i cataloghi!). Le seconde (post riparazione), direi di no, salvo poter allegare una “bolla di eseguita riparazione o manutenzione” del tecnico della casa che l’ha eseguita.

Un sincero ringraziamento all'Associazione Italiana Collezionisti di Affrancature Meccaniche (AICAM) ed all'impareggiabile Segretario Manlio DE MIN per la sua sempre squisita gentilezza.

Un caro saluto dallo staff di Lausfil.

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