mercoledì 6 aprile 2011

Le meravigliose monete della zecca di Retegno - appendice

Cari amici di Lausfil e cari appassionati di numismatica,

giusto il tempo di postare l'ultimo articolo dedicato alla monetizzazione della nobile famiglia Trivulzio, con zecca in quel di Retegno (frazione di Fombio - LO), quando in internet mi è capitato di trovare la copia del libro di Francesco ed Ercole Gnecchi dal titolo "Le monete dei Trivulzio" descritte ed illustrate con 13 tavole a Fotoincisione Sistema Turati, edito a Milano da Fratelli Dumolard nel 1887 (scaricabile in formato PDF da Google libri).

Un'opera meravigliosa, ricca di riferimenti storici sui vari personaggi della famiglia, che invito tutti gli interessati a scaricare e consultare.

Per quanto riguarda i post presenti in questo sito in merito alla zecca di Retegno, alla luce di questo inaspettato "ritrovamento", colgo l'occasione per alcuni brevi chiarimenti.

Riporto fedelmente: ... "Fra le Serie Monetarie di famiglie italiane, che non hanno regnato, ma che ottennero da' Sovrani il diritto di batter moneta, quella della famiglia Trivulzio è certamente una delle più splendide e ricche per tipi di monete e una delle più copiose per numero. Dei Trivulzio sei furono quelli che usarono del privilegio di coniar moneta col prorpio nome":

- Gian Giacomo Trivulzio, detto il Magno (1441-1518);
- Gian Francesco Trivulzio (1509-1573);
- Ercole Teodoro Trivulzio (1620-1664);
- Antonio Teodoro Trivulzio (1649-1678);
- Antonio Gaetano Trivulzio-Gallio (1658-1705);
- Antonio Tolomeo Trivulzio-Gallio (1696-1767).

"Appartengono i primi due al ramo dei Marchesi di Vigevano e Conti di Mesocco ....; il terzo ed il quarto al ramo dei Conti di Melzo, e gli ultimi due alla famiglia Gallio, la quale, per patto ereditario cambiò il proprio nome in quello di Trivulzio. Le loro officine monetarie ........ erano quattro: Mesocco, Musso, Roveredo e Retegno. Nelle prime due Zecche battè moneta Gian Giacomo; in Roveredo, e fors'anche in Mesocco e Musso, Gian Francesco; in Retegno stabilirono la loro zecca gli ultimi quattro ....".

Secondo gli autori, nel 1887, erano conosciute le seguenti monete:

ERCOLE TEODORO TRIVULZIO

- Prova del Filippo (o del Filippo doppio) in argento;
- Mezzo Filippo in argento (gr. 13.800);

ANTONIO TEODORO TRIVULZIO

- Doblone o pezzo da 10 Zecchini in oro (gr. 34.500);
- Doppio Ongaro in oro (gr. 6.900);
- Ongaro in oro (gr. 3.450);
- Zecchino in oro (gr. 3.450);

- Filippo triplo in argento (gr. 83.400);
- Filippo doppio in argento (gr. 55.500);
- Filippo in argento (gr. 27.550);
- Filippo largo in argento (gr. 27.700 - 27.250);
- mezzo Filippo in argento (gr. 13.600);
- mezzo Filippo largo in argento (gr. 13.800 - 13.500);
- quarto di Filippo largo in argento (gr. 6.700);

ANTONIO GAETANO TRIVULZIO-GALLIO

- Doblone o pezzo da 10 Zecchini in oro (gr. 34.500);
- prova in oro del mezzo Filippo (gr. 13.850);
- Quadrupla in oro (gr. 14.000 - 13.800);
- doppio Ongaro in oro (gr. 6.900 - 6.770);
- Ongaro in oro (gr. 3.470);

- Filippo in argento (gr. 27.600);
- mezzo Filippo in argento (gr. 13.500);
- quarto di Filippo in argento (gr. 6.750);

ANTONIO TOLOMEO TRIVULZIO-GALLIO

- Ongaro in oro (gr. 3.470);

- Tallero in argento (gr. 29.200);
- mezzo Tallero in argento (gr. 14.650);


Il libro, infine, riporta da pag. 95 i seguenti documenti in merito alla Zecca di Retegno:

- Contratto, in data 15 dicembre 1676, ove Antonio Teodoro Trivulzio dà in affitto per anni cinque, a partire dal gennaio 1677, la sua zecca Imperiale al Sig. Gio. Batta Brusasorzi per la coniazione di monete d'oro e argento .......... (Archivio Trivulzio).

- Documento del 1687 ove Antonio gaetano Trivulzio cedette in affitto la sua zecca di Retegno a certi Cristoforo Angiolino e Giuseppe Capellari, riserbandosi la facoltà di far battere per suo conto quella quantità di monete che desiderasse.

- Documento del 25 aprile 1692 ove Antonio gaetano Trivulzio cencesse la zecca di Retegno a Gio. Batta Merlo per anni dodici, allo scopo di farvi coniare Talleri, Ongari e Fiorini imperiali.

- Documenti che provano l'avvenuto conio di monete di Antonio Tolomeo Trivulzio presso la Zecca imperiale di Vienna.

- Documento in cui Antonio Tolomeo Trivulzio (dopo aver fatto coniar moneta presso la zecca di Vienna), chiede al Governatore del Ducato di Milano licenza di poter battere moneta a Retegno. Tale concessione è datata 18 settembre 1728 (ndr: secondo i Gnecchi, non si conosce se la concessione abbia avuto effetto, in quanto al tempo non si conoscevano monete di Antonio Tolomeo posteriori al 1726).

Per maggiori approfondimenti vi lascio a questo libro spettacolare.



Un saluto da parte di tutto lo staff di Lausfil.