domenica 10 aprile 2011

L'antica zecca monetaria di Lodi - 1^ parte

Carissimi amici numismatici di Lausfil,

come Circolo Lodigiano ci sembrava doveroso darvi informazioni in merito alla zecca monetaria che fu presente nel nostro Comune. In un primo momento ci siamo trovati di fronte ad un problema quasi insormontabile ........... l'estrema difficoltà di reperire informazioni. Poi, grazie all'aiuto di alcuni Soci e tramite l'ormai indispensabile internet, siamo riusciti a recupero alcuni testi che ci hanno permesso di predisporre questo articolo.

Per parlarvi della Zecca di Lodi, dobbiamo aprire una breve parentesi storica che ci permetterà di comprendere meglio il significato, più politico che economico, della sua istituzione.

Uno degli scontri più cruenti del XIII secolo si verificò il 27 e 28 novembre 1237, tra l'esercito di Federico II e la Lega Lombarda. Questo scontro prende il nome di battaglia di Cortenuova e vide le forze guelfe della Lega Lombarda (tra cui i militi del Comune di Lodi) sbaragliate dalle milizie imperiali.

Le forze ghibelline all'inseguimento dei fuggitivi si spinsero fin oltre il Serio, a Rivolta d'Adda, ovvero a 25 chilometri da Milano, che in quel momento si presentava virtualmente sguarnita. Ma Federico II, invece di approfittarne e dare il colpo finale all'irriducibile città nemica, nei giorni seguenti preferì dare spazio alle celebrazioni per il suo successo, dapprima lasciando che i bergamaschi radessero al suolo Cortenuova, poi istituendo un corteo trionfale nella fedelissima Cremona.

I Milanesi, vinti ma non domati si ritirarono e lasciarono un contingente di 500 uomini a Lodi per creare un argine all'avvanzata di Federico verso Milano. L'Imperatore, rifiutata qualsiasi ambasciata, mosse verso Lodi. Arrivato a Pizzighettone liberò 12 lodigiani fatti prigionieri a Cortenuova. Questi corsero a Lodi con la speranza di avvisare la città e di preparare la resistenza, ma i lodigiani si comportarono im maniera del tutto contraria. La fazione ghibellina depose il podesta Ottone Visconti di Milano e ai 500 soldati milanesi, insieme ad una parte guelfa delle famiglie di Lodi non restò che abbandonare la città cercando riparo a Milano. Federico II entrò in Lodi, senza combattere il 12 dicembre 1237.

La ritrovata alleanza con il Comune di Lodi era di importanza strategica per Federico. Attraverso il territorio lodigiano poteva finalmente ristabilire i collegamenti con le città fedeli di Pavia e Cremona, e soprattutto tagliare le comunicazioni tra le dissidenti Milano e Piacenza.

Nel 1239 papa Gregorio IX, temendo l’eccessivo potere dell’Imperatore scagliò la scomunica contro il sovrano svevo. Subito dopo il Pontefice inviò a Milano il legato Gregorio da Montelongo, abilissimo politico e uomo di grande energia e capacità, con l’incarico di riannodare e riorganizzare le forze della Lega Lombarda. Montelongo seppe accattivarsi le simpatie e la fiducia dei milanesi, ed in breve egli divenne il simbolo del partito guelfo. Forte della scomunica papale, il Montelongo bandì una vera e propria crociata contro l'imperatore. Nell’imminenza della lotta fu costituita una nuova grossa unità detta dei Coronati, composta da 600 cavalieri scelti con a capo Luigi da Lampugnano che si posero sotto la protezione di S. Giorgio. Chierici e frati, guidati da frate Leone da Perego, presero le armi e si unirono alle milizie cittadine.

Zecca di Aquileia Gregorio di Montelongo (1251-1269)
Denaro scodellato; D/ Il patriarca assiso di fronte;
R/ Croce potenziata accantonata da 4 trifogli.


Gregorio da Montelongo portò il suo esercito a nord di Lodivecchio ed iniziò a realizzare una serie di lavori idraulici scavando e sfruttando una rete di canali alimentati dalle acque dell'Adda e del Lambro, per rafforzare le difese del territorio milanese. A sud i piacentini facevano lo stesso fortificando le due teste del ponte sul Po costruito nel 1237, per garantire i rifornimenti a Milano.

Federico II, dopo varie richieste di aiuto da parte dei Comuni alleati, lascia finalmente il territorio bolognese ed il 14 agosto 1239 con il suo esercito si mette in marcia verso Milano, puntando prima di tutto sulla fedelissima Cremona. Il 31 agosto raggiunge Picenguitonum (Pizzighettone), attraversa l'Adda e risale il lodigiano sino a apud Castillionem (Castiglione d'Adda) ove arriva il 6 settembre. Da qui, seguendo l'antico tracciato della strada romana Cremona-Lodivecchio, si porta di fronte al nemico.

A Lodivecchio confluiscono anche tutti gli aiuti militari dei Comuni fedeli, tra cui un contingente di Lodigiani. Scartata l'ipotesi di un attacco frontale al Legato papale attraverso la linea difensiva di canali appena predisposti, Federico II inizia a far costruire un ponte sul Lambro all'altezza di Salerano. L'attraversamento del Lambro avvenne il 16 settembre e le truppe del Legato papale si ritirarono senza cercare lo scontro. Inutilmente l'imperatore cercò di ingaggiar battaglia con un nemico che non si lasciava nemmeno incontrare, anche per colpa di un autunno inclemente e piovoso.

A questo punto Federico II decide di lasciare il territorio milanese e puntare sul secondo obbiettivo. Il 22 settembre con il suo esercito è a Landriano e subito dopo a Orio Litta dove si accampa pronto ad attaccare il ponte sul Po. Ma anche questa volta il tempo e lo straripamento del fiume lo obbligano a desistere dall'intento.

A questo punto all'Imperatore non resta che puntare a Lodi ove si accampa fuori dalle mura ed indice una dieta con i suoi alleati. La permanenza a Lodi va dal 7 al 21 novembre 1239. Durante la permanenza a Lodi, scioglie l'esercito e ricompensa Lodi e le altre città alleate per l'aiuto. Ora, di fronte a questo quadro storico di massima possiamo meglio comprendere la storia della Zecca monetaria di Lodi e della sua breve vita.


Bibbliografia:

- Quaderni di Studi Lodigiani (2) – Alessandro Carretta “La lotta tra le fazioni di Lodi nell'età di Federico II (1199-1251)” a cura dell'Archivio Storico Lodigiano – Lodi 1983

- http://www.arsbellica.it/pagine/medievale/Cortenuova/Cortenuova.html


Un caro saluto da tutto lo staff di lausfil ed alla prossima puntata.


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