mercoledì 21 agosto 2019

La zecca di Lodi - 9^ parte

Cari amici di Lausfil. 
Siamo ormai giunti alla fine delle ultime novità recuperate consultando i vari siti internet in tema di numismatica. 
Ancora una volta ci viene in aiuto il sito https://www.lamoneta.it.
NB: per gli interventi si indica il nickname. 

Parliamo delle monete di Giovanni da Vignate, coniate tra il 1403 ed il 1416.   

1° compendio 
Post n. #3 a cura di “mangiafuoco”, pubblicato alla pagina internet https://www.lamoneta.it/topic/115814-monete-per-lodi/ nella discussione “Monete per Lodi”.


Posto un grosso di Giovanni da Vignate <…>



2° compendio
Trillina del Vignate.
Il suo nome corretto è imperiale da due.

3° compendio 
Post n. #3 e 5 a cura di “Teofrasto”, pubblicato alla pagina  internet https://www.lamoneta.it/topic/160865-piacenza/?tab=comments#comment-1823468

Per me imperiale da due (NON terlina) della zecca di Lodi.
Si tratta di una mia opinione. Da qualche parte ho anche scritto i motivi che mi fanno credere che le monete del da Vignate siano di Lodi e non di Piacenza.

Teofrasto (commento #7)
<…> in realtà, secondo me non esistono monete del da Vignate con le lettere YV nel campo. Si tratta sempre delle lettere YO, iniziali del nome Yohannes. 
Sulle cd.  “terline”, nella legenda di dritto in alto a ds., si legge hanes, ultima parte del nome del dominus di Lodi. Questo mi porta a credere che le due lettere mancanti siano proprio quelle incise nel campo della moneta e che la scritta sia da integrare in questo modo: YO-hanes de vignate. Ora, poiché le due lettere si ripresentano, esattamente identiche, anche sul grosso, ai lati dello stemma, è verosimile che anche in questo caso si debbano leggere nello stesso modo, vale a dire siano una “ipsilon” (Y) e una “o” (O), benché in questo caso, nella legenda, il nome sia  riportato per intero con tanto di titolatura: iohanes . d . vignate . plac . laude . 3c.
Per quanto riguarda la zecca di emissione, nel 2006 ipotizzai che fosse quella di Lodi in base alla citazione nella cd. “lista Camaiani” (databile attorno al 1420 c.) di “uno grosso da Lodi, che à da uno lato il segno del ducato a questo llo modo di sopra, e dall’altro lato àne uno scudo con mezzo lione di sopra e di sotto con due liste, e vale s. 2 den. 6”. L’attribuzione alla zecca di Piacenza si basa invece sostanzialmente su un’altra citazione, contenuta in questo caso nella pratica di mercatura di Giovanni di Antonio da Uzzano. Verso la fine di una lista di Leghe e Monete d’Ariento saggiate in Firenze, che io dato a circa il 1425 (ma la datazione è controversa), Uzzano riporta la seguente frase "Ambrogiani si battono a Piagenza tengono per libbra oncie 6 den. 7 e mezzo“. Nel mio testo del 2006 “Monete d’argento lombarde nella ‘lista Camaiani’ (secolo XV) ho cercato di approfondire la questione, dando alcune motivazioni sul perché l’attribuzione a Lodi piuttosto che a Piacenza mi sembra più plausibile. <…> 
Riguardo al tipo di nominale, anche qui ci sono problemi. Fino a qualche tempo fa ritenevo, con Crocicchio e Fusconi, che si trattasse di una terlina da tre denari ma poi mi sono accorto come questo temine nei documenti lombardi non compaia prima della metà del Quattrocento e quindi non si possa proporre per monete dei primi due decenni del secolo. La moneta del da Vignate sembra imitare quella di Monza di Estore Visconti con le lettere gotiche “he” nel campo, e poiché proprio a quest’ultima dovrebbe riferirsi un documento del secondo decennio del XIV secolo quando parla di imperiali da due da Monza, anche quella di Lodi doveva avere lo stesso valore, vale a dire doveva essere anch’essa una duina da due denari imperiali. Si veda  nota n. 36 del BdN on-line, Materiali, 23, La zecca di Milano. Da Azzone Visconti (1330-1339) a Bernabò e Galeazzo II Visconti (1354-1378).
Come si può vedere i dubbi e le perplessità sono molte e toccano tutti gli aspetti della monetazione “vignatesca". C’è ancora molto da fare, da studiare e da proporre. Se la zecca di Lodi è incerta, personalmente ritengo che anche le motivazioni per attribuire le monete del da Vignate a Piacenza lo siano e si basino sostanzialmente solo su una certa tradizione numismatica campanilistica.

PS: Teofrasto è lo pseudonimo sul sito “La moneta.it" di Marco Bazzini, espero numismatico, autore tra l’altro del lavoro “Monete d'argento lombarde nella lista Camaiani (secolo XV)”



Sulla zecca di Lodi si è scritto poco, questi sono i contributi più recenti.
- Murari, O., Il denaro di Lodi del periodo comunale, (periodo 1240-1250), in «Quaderni ticinesi di numismatica e antichita classiche», XIV. 1985, pp. 359-365.
- Paolucci, R., La zecca di Lodi, in «Panorama Numismatico» 53. 1992, p. 7.
- Bazzini, M., Lodi, in travaini, l., (A cura di), Le zecche italiane fino all’Unità. (2 voll.). Roma 2011, I, pp. 782-784.


Nessun commento: