Cari amici di Lausfil e cari appassionati di numismatica,
giusto il tempo di postare l'ultimo articolo dedicato alla monetizzazione della nobile famiglia Trivulzio, con zecca in quel di Retegno (frazione di Fombio - LO), quando in internet mi è capitato di trovare la copia del libro di Francesco ed Ercole Gnecchi dal titolo "Le monete dei Trivulzio" descritte ed illustrate con 13 tavole a Fotoincisione Sistema Turati, edito a Milano da Fratelli Dumolard nel 1887 (scaricabile in formato PDF da Google libri).
Un'opera meravigliosa, ricca di riferimenti storici sui vari personaggi della famiglia, che invito tutti gli interessati a scaricare e consultare.
Per quanto riguarda i post presenti in questo sito in merito alla zecca di Retegno, alla luce di questo inaspettato "ritrovamento", colgo l'occasione per alcuni brevi chiarimenti.
Riporto fedelmente: ... "Fra le Serie Monetarie di famiglie italiane, che non hanno regnato, ma che ottennero da' Sovrani il diritto di batter moneta, quella della famiglia Trivulzio è certamente una delle più splendide e ricche per tipi di monete e una delle più copiose per numero. Dei Trivulzio sei furono quelli che usarono del privilegio di coniar moneta col prorpio nome":
- Gian Giacomo Trivulzio, detto il Magno (1441-1518);
- Gian Francesco Trivulzio (1509-1573);
- Ercole Teodoro Trivulzio (1620-1664);
- Antonio Teodoro Trivulzio (1649-1678);
- Antonio Gaetano Trivulzio-Gallio (1658-1705);
- Antonio Tolomeo Trivulzio-Gallio (1696-1767).
"Appartengono i primi due al ramo dei Marchesi di Vigevano e Conti di Mesocco ....; il terzo ed il quarto al ramo dei Conti di Melzo, e gli ultimi due alla famiglia Gallio, la quale, per patto ereditario cambiò il proprio nome in quello di Trivulzio. Le loro officine monetarie ........ erano quattro: Mesocco, Musso, Roveredo e Retegno. Nelle prime due Zecche battè moneta Gian Giacomo; in Roveredo, e fors'anche in Mesocco e Musso, Gian Francesco; in Retegno stabilirono la loro zecca gli ultimi quattro ....".
Secondo gli autori, nel 1887, erano conosciute le seguenti monete:
- Prova del Filippo (o del Filippo doppio) in argento;
- Mezzo Filippo in argento (gr. 13.800);
- Doblone o pezzo da 10 Zecchini in oro (gr. 34.500);
- Doppio Ongaro in oro (gr. 6.900);
- Ongaro in oro (gr. 3.450);
- Zecchino in oro (gr. 3.450);
- Filippo triplo in argento (gr. 83.400);
- Filippo doppio in argento (gr. 55.500);
- Filippo in argento (gr. 27.550);
- Filippo largo in argento (gr. 27.700 - 27.250);
- mezzo Filippo in argento (gr. 13.600);
- mezzo Filippo largo in argento (gr. 13.800 - 13.500);
- quarto di Filippo largo in argento (gr. 6.700);
- Doblone o pezzo da 10 Zecchini in oro (gr. 34.500);
- prova in oro del mezzo Filippo (gr. 13.850);
- Quadrupla in oro (gr. 14.000 - 13.800);
- doppio Ongaro in oro (gr. 6.900 - 6.770);
- Ongaro in oro (gr. 3.470);
- Filippo in argento (gr. 27.600);
- mezzo Filippo in argento (gr. 13.500);
- quarto di Filippo in argento (gr. 6.750);
- Ongaro in oro (gr. 3.470);
- Tallero in argento (gr. 29.200);
- mezzo Tallero in argento (gr. 14.650);
Il libro, infine, riporta da pag. 95 i seguenti documenti in merito alla Zecca di Retegno:
- Contratto, in data 15 dicembre 1676, ove Antonio Teodoro Trivulzio dà in affitto per anni cinque, a partire dal gennaio 1677, la sua zecca Imperiale al Sig. Gio. Batta Brusasorzi per la coniazione di monete d'oro e argento .......... (Archivio Trivulzio).
- Documento del 1687 ove Antonio gaetano Trivulzio cedette in affitto la sua zecca di Retegno a certi Cristoforo Angiolino e Giuseppe Capellari, riserbandosi la facoltà di far battere per suo conto quella quantità di monete che desiderasse.
- Documento del 25 aprile 1692 ove Antonio gaetano Trivulzio cencesse la zecca di Retegno a Gio. Batta Merlo per anni dodici, allo scopo di farvi coniare Talleri, Ongari e Fiorini imperiali.
- Documenti che provano l'avvenuto conio di monete di Antonio Tolomeo Trivulzio presso la Zecca imperiale di Vienna.
- Documento in cui Antonio Tolomeo Trivulzio (dopo aver fatto coniar moneta presso la zecca di Vienna), chiede al Governatore del Ducato di Milano licenza di poter battere moneta a Retegno. Tale concessione è datata 18 settembre 1728 (ndr: secondo i Gnecchi, non si conosce se la concessione abbia avuto effetto, in quanto al tempo non si conoscevano monete di Antonio Tolomeo posteriori al 1726).
Per maggiori approfondimenti vi lascio a questo libro spettacolare.
Un saluto da parte di tutto lo staff di Lausfil.
giusto il tempo di postare l'ultimo articolo dedicato alla monetizzazione della nobile famiglia Trivulzio, con zecca in quel di Retegno (frazione di Fombio - LO), quando in internet mi è capitato di trovare la copia del libro di Francesco ed Ercole Gnecchi dal titolo "Le monete dei Trivulzio" descritte ed illustrate con 13 tavole a Fotoincisione Sistema Turati, edito a Milano da Fratelli Dumolard nel 1887 (scaricabile in formato PDF da Google libri).
Un'opera meravigliosa, ricca di riferimenti storici sui vari personaggi della famiglia, che invito tutti gli interessati a scaricare e consultare.
Per quanto riguarda i post presenti in questo sito in merito alla zecca di Retegno, alla luce di questo inaspettato "ritrovamento", colgo l'occasione per alcuni brevi chiarimenti.
Riporto fedelmente: ... "Fra le Serie Monetarie di famiglie italiane, che non hanno regnato, ma che ottennero da' Sovrani il diritto di batter moneta, quella della famiglia Trivulzio è certamente una delle più splendide e ricche per tipi di monete e una delle più copiose per numero. Dei Trivulzio sei furono quelli che usarono del privilegio di coniar moneta col prorpio nome":
- Gian Giacomo Trivulzio, detto il Magno (1441-1518);
- Gian Francesco Trivulzio (1509-1573);
- Ercole Teodoro Trivulzio (1620-1664);
- Antonio Teodoro Trivulzio (1649-1678);
- Antonio Gaetano Trivulzio-Gallio (1658-1705);
- Antonio Tolomeo Trivulzio-Gallio (1696-1767).
"Appartengono i primi due al ramo dei Marchesi di Vigevano e Conti di Mesocco ....; il terzo ed il quarto al ramo dei Conti di Melzo, e gli ultimi due alla famiglia Gallio, la quale, per patto ereditario cambiò il proprio nome in quello di Trivulzio. Le loro officine monetarie ........ erano quattro: Mesocco, Musso, Roveredo e Retegno. Nelle prime due Zecche battè moneta Gian Giacomo; in Roveredo, e fors'anche in Mesocco e Musso, Gian Francesco; in Retegno stabilirono la loro zecca gli ultimi quattro ....".
Secondo gli autori, nel 1887, erano conosciute le seguenti monete:
ERCOLE TEODORO TRIVULZIO
- Prova del Filippo (o del Filippo doppio) in argento;
- Mezzo Filippo in argento (gr. 13.800);
ANTONIO TEODORO TRIVULZIO
- Doblone o pezzo da 10 Zecchini in oro (gr. 34.500);
- Doppio Ongaro in oro (gr. 6.900);
- Ongaro in oro (gr. 3.450);
- Zecchino in oro (gr. 3.450);
- Filippo triplo in argento (gr. 83.400);
- Filippo doppio in argento (gr. 55.500);
- Filippo in argento (gr. 27.550);
- Filippo largo in argento (gr. 27.700 - 27.250);
- mezzo Filippo in argento (gr. 13.600);
- mezzo Filippo largo in argento (gr. 13.800 - 13.500);
- quarto di Filippo largo in argento (gr. 6.700);
ANTONIO GAETANO TRIVULZIO-GALLIO
- Doblone o pezzo da 10 Zecchini in oro (gr. 34.500);
- prova in oro del mezzo Filippo (gr. 13.850);
- Quadrupla in oro (gr. 14.000 - 13.800);
- doppio Ongaro in oro (gr. 6.900 - 6.770);
- Ongaro in oro (gr. 3.470);
- Filippo in argento (gr. 27.600);
- mezzo Filippo in argento (gr. 13.500);
- quarto di Filippo in argento (gr. 6.750);
ANTONIO TOLOMEO TRIVULZIO-GALLIO
- Ongaro in oro (gr. 3.470);
- Tallero in argento (gr. 29.200);
- mezzo Tallero in argento (gr. 14.650);
Il libro, infine, riporta da pag. 95 i seguenti documenti in merito alla Zecca di Retegno:
- Contratto, in data 15 dicembre 1676, ove Antonio Teodoro Trivulzio dà in affitto per anni cinque, a partire dal gennaio 1677, la sua zecca Imperiale al Sig. Gio. Batta Brusasorzi per la coniazione di monete d'oro e argento .......... (Archivio Trivulzio).
- Documento del 1687 ove Antonio gaetano Trivulzio cedette in affitto la sua zecca di Retegno a certi Cristoforo Angiolino e Giuseppe Capellari, riserbandosi la facoltà di far battere per suo conto quella quantità di monete che desiderasse.
- Documento del 25 aprile 1692 ove Antonio gaetano Trivulzio cencesse la zecca di Retegno a Gio. Batta Merlo per anni dodici, allo scopo di farvi coniare Talleri, Ongari e Fiorini imperiali.
- Documenti che provano l'avvenuto conio di monete di Antonio Tolomeo Trivulzio presso la Zecca imperiale di Vienna.
- Documento in cui Antonio Tolomeo Trivulzio (dopo aver fatto coniar moneta presso la zecca di Vienna), chiede al Governatore del Ducato di Milano licenza di poter battere moneta a Retegno. Tale concessione è datata 18 settembre 1728 (ndr: secondo i Gnecchi, non si conosce se la concessione abbia avuto effetto, in quanto al tempo non si conoscevano monete di Antonio Tolomeo posteriori al 1726).
Per maggiori approfondimenti vi lascio a questo libro spettacolare.
Un saluto da parte di tutto lo staff di Lausfil.
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